Il programma esordisce con una dichiarazione fortemente critica contro il fiscal compact. Inoltre prevede "l'abbattimento dell'alto tasso degli interessi" sul debito pubblico (non è chiaro come). Si propongono una serie di riduzioni fiscali o politiche di spesa (reddito di disoccupazione, recupero fiscal drag, detassazione tredicesime) il cui impatto non è quantificato e per le quali non è identificata copertura. L'abolizione dell'Imu sulla prima casa dovrebbe essere finanziata con la sua estensione agli immobili commerciali della Chiesa e con una nuova patrimoniale sulle grandi ricchezze. Si chiede l'abolizione della riforma Fornero sulle pensioni.

Non viene fornito alcun dettaglio su come debba essere riformata la Pubblica Amministrazione, salvo ribadire "il valore universale della scuola, dell’università e della ricerca pubbliche" e l'impegno a "rafforzare il sistema sanitario pubblico e universale" anche attraverso un piano per la non-autosufficienza.

Sul mercato del lavoro si propone un ritorno alle rigidità pre-legge Biagi. Per le Pmi si chiede meno burocrazia e contrasto alla criminalità. Il tema della crescita non è comunque al centro del programma di Ingroia.